Da Pastacci il civico a Fava il leghista duello all'ultimo voto







La sfida per la presidenza della Provincia, a meno di improvvisi e in questo momento non previsti terzi incomodi, sarà tra Alessandro Pastacci e Gianni Fava. Centrosinistra e centrodestra hanno scelto loro due, un uomo senza tessere di partito e un altro "targatissimo" tanto da essere deputato della Lega Nord, per quella che si preannuncia come una battaglia all'ultimo voto. Decisiva per le sorti politiche del territorio per i prossimi anni. Da una parte, Pastacci cercherà di difendere il centrosinistra a Palazzo di Bagno per garantirgli ancora la guida dell'ente; dall'altra, Fava punterà a completare l'enplein dopo la presa del Comune capoluogo da parte di Pdl, Lega Nord e civica Benedini dopo 65 anni di dominio incontrastato del centrosinistra. Guarda caso, per l'operazione Provincia l'esponente dei Lumbard punta sulla stessa coalizione che ha sbancato via Roma. Più la lista dei Popolari di Italia domani, i «Responsabili» del Parlamento, aggiuntasi all'ultimo momento. La sfida tra i due è cominciata circa un mese fa e finora si è giocata attraverso i mega poster con i loro volti rassicuranti che tappezzavano la città e i paesi, oppure sui giornali e tv a suon di stilettate dialettiche. Da oggi si fa sul serio, con obiettivo 16 maggio. E se al primo turno il duello non sarà risolto, resterà, due settimane dopo, il ballottaggio. Pastacci può contare su cinque liste, quelle di Pd, Idv, Pensionati, Sinistra ecologia e libertà, Comunità e territori. Quest'ultima è la cosiddetta lista «del presidente»: la civica che timbra la provenienza del candidato del centrosinistra, sindaco di Quistello per dieci anni (e prima assessore per cinque) a capo di un gruppo eterogeneo che governa dal 1993 dopo aver mandato all'opposizione sia i partiti del centrosinistra che quelli del centrodestra. Per il Pd (che alle regionali dello scorso anno è riusciuto ad evitare per un soffio il sorpasso del Pdl) Pastacci rappresenta un'inversione di rotta rispetto alla tradizione. Solo le urne diranno se la scelta è stata giusta o se è stato un azzardo. Fava, invece, è l'espressione più convinta di un partito, la Lega, di cui va fiero considerandola diversa dagli altri e, per questo, pronta a prendersi le proprie responsabilità. Questa volta, nel delicato equilibrio tra le varie componenti del centrodestra, la candidatura in Provincia è toccata al Carroccio dopo che per il Comune il Pdl aveva schierato Sodano. E la Lega si è proposta con il suo massimo rappresentante in loco, il deputato che è stato anche sindaco di Pomponesco ed è capogruppo uscente in Provincia. Esperienza contro esperienza pur in soggetti entrambi giovani: Pastacci, a dispetto dei capelli candidi, ha 37 anni, Fava 43. Il look per entrambi è improntato al classico-sportivo dove, però, la cravatta, come segno distintivo, non manca quasi mai. Le assonanze tra i due personaggi si fermano qui. Diversi anche dal punto di vista professionale: il primo è un consulente finanziario, il secondo un imprenditore nel settore dei servizi ambientali. Per non parlare di come imposteranno la Provincia in caso di vittoria. E allora, si voti.

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