MANTOVA – Piazza strapiena, anche per Nichi Vendola. Se è vero che c’è un vento che cambia, possiamo assimilarlo a un robusto maestrale. Almeno, stando alla straordinaria partecipazione di pubblico che caratterizza gli incontri elettorali in Piazza Mantegna e che stanno accompagnando Alessandro Pastacci all’atteso ballottaggio, previsto per domenica e lunedì prossimi, a vele spiegate. Dopo tanti appuntamenti di rilievo targati Partito Democratico e IDV, ancheSEL ha calato il suo asso e la piazza ha risposto da par suo. “Il berlusconismo – ha detto Nichi Vendola, in uno dei numerosi passaggi del suo intervento – non va battuto solo politicamente. Il berlusconismo, perché esca definitivamente di scena, va battuto culturalmente. In quanto alla Lega, beh… che dire: noto che quando i leghisti si trovano al Nord sono sempre molto aggressivi e pimpanti; a mano a mano che scendono verso Roma si fanno più mansueti e allineati. Al Nord sbandierano un celodurismo che in parlamento svanisce. Si vede che durante il tragitto somministrano loro robuste dosi di bromuro.” Al di là delle stoccate agli avversari di sempre, nel discorso di Vendola ha prevalso, tuttavia, la questione della buona amministrazione nella cornice del mondo che cambia: “Oggi un buon amministratore – ha detto al riguardo – non può arroccarsi su posizioni ormai superate. Un bravo amministratore deve saper organizzare, deve saper dialogare, deve saper interfacciarsi anche con le realtà esterne ai confini amministrativi. In un mondo come quello di oggi, globalizzato, l’amministratore locale deve aprirsi all’esterno e deve saper cogliere ogni opportunità. Di certo, non serve il campanilismo leghista, sempre ripiegato su se stesso e schierato in difesa del proprio orticello. Loro, non c’è più alcun dubbio, sono il vecchio. Alessandro Pastacci, al contrario, rappresenta il profilo in grado di fare fronte alle nuove sfide, proprio per la sua grande capacità di dialogare con tutti, senza preclusioni di natura politica o ideologica.” Infine, un fondamentale passaggio di Alessandro Pastacci: “La provincia di Mantova – ha ricordato - merita un presidente che lavori sette giorni su sette. Non ci serve un presidente part time che possa occuparsi del nostro territorio soltanto due giorni alla settimana, in quanto impegnato in altri incarichi. Io lavorerò per la Provincia di Mantova a tempo pieno, senza distrazioni. Il mio rivale non può garantire la stessa cosa. Invito tutti a riflettere molto attentamente anche su questo fondamentale aspetto.”
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