Senza parole di fronte alla strage di Srebrenica..













                      
                                                   
                  

di Maria Regina Brun


MA IN CHE PAESE VIVIAMO??? Oltre ai manifesti leghisti che sono apparsi
in questi giorni sui muri della città di Mantova inneggianti alla
"pulizia etnica" oggi ho ricevuto una mail sconvolgente da un amico,
relativa ad una bruttissima pagina di storia che ancora una volta
alcuni parlamentari italiani "hanno scritto": di fronte alla cattura
dell'ex-generale- stragista Mladic (che tra l'11 e il 15 luglio1995 ha
torturato e ucciso più di 8.000 uomini, donne, ragazzi e bambini
musulmani) l'europarlametare della Lega Borghezio ha affermato:
''Mladic è un vero patriota. 'Non ho visto le prove, i patrioti sono
patrioti e per me Mladic è un patriota. Quelle che gli rivolgono sono
accuse politiche", e annuncia: ''Cercherò in ogni modo di
andarlo a trovare ovunque sia''.
COME ITALIANA SENTO IL DOVERE DI CHIEDERE
PERDONO DI QUESTE AFFERMAZIONI AI SOPRAVVISSUTI DELLA STRAGE DI
SBREBRENICA E VI INVITO AD ANDARE A VEDERE E FAR VEDERE (anche se
procurano il mal di stomaco) I BREVI DOCUMENTARI SU YOUTUBE CHE
DOCUMENTANO QUELLA STRAGE (1995,Srebrenica massacre of thousand of
Mushim in Europe; Srebrenica, cronaca di un eccidio, Mladic e il
massacro dei musulmani di Bosnia...).
Questa triste vicenda spero che
solleciti molti italiani a chiedere le dimissioni di Borghezio e a
proporre l'11 luglio Giornata della memoria del Genocidio di
Srebrenica.
CHIEDO A RITA BORSELLINO DI ATTIVARSI CON CLAUDIO FAVA ED
ALTRI AMICI EUROPARLAMENTARI ITALIANI. Vi allego la dichiarazione fatta
dalla giovane Azra che, ragazzina, ha visto uccidere il padre ed il
fratello (c'è anche intervista video su Youtube). Dobbiamo resistere e
ricostruire il nostro paese che in questi ultimi anni è stato
completamente distrutto dal punto di vista civile e sociale.


Azra, vittima di Mladic, la cui  famiglia è stata  sterminata nel massacro di Srebrenica dell’11 luglio 1995


Srebrenica, 26 mag. (Adnkronos) –
Ratko Mladic è stato arrestato ma ''l'inferno non e' finito. Sono stati troppo lunghi 16 anni trascorsi aspettando il suo arresto. Resta da catturare Goran Hadzic, solo allora forse ci sarà un po' di pace''. Azra Ibrahimovic, responsabile della 'Casa del sorriso' Cesvi di Srebrenica, otto persone della sua famiglia vittime delle atrocità delle truppe di Mladic, commenta così all'Adnkronos la cattura dell'ex capo militare dei serbi di Bosnia, latitante dal '96 e ricercato per genocidio e crimini contro l'umanità.

''Nel 1992, quando è iniziata la guerra - spiega Azra - avevo tredici anni. Siamo stati catturati dalle forze serbe insieme alla mia famiglia e cacciati da casa. Fino al '95 siamo stati tra Tuzla, a nord est della Bosnia e Sarajevo, dove ho vissuto anche il dramma dell'assedio. E' li' che abbiamo saputo del genocidio di Srebrenica. Tra quei poveri morti c'erano otto miei parenti, tra cui mio padre, mio fratello e  diversi cugini. Li aspettavamo, ma non ci hanno mai raggiunto''.
''Solo dopo alcuni anni - aggiunge - si sono trovati i loro resti nelle fosse comuni. Era una famiglia di otto persone: massacrati dalle truppe di Mladic e abbandonati nelle fosse comuni. E' stata una carnecifina - rimarca la donna - il piu' duro dopo la seconda guerra mondiale. E per quelle violenze non ci può essere perdono''.
''Anche tanti amici di Srebrenica mi hanno raccontato atrocità e storie agghiaccianti - sottolinea ancora Azra - in molti casi non ci sono sopravvissuti per testimoniare le violenze che hanno compiuto. Le truppe di Mladic hanno torturato migliaia di persone''.
''Ora - spiega - ci aspetta un lunghissimo processo al tribunale dell'Aja. Sarà trasmesso in diretta e migliaia di persone in Bosnia e in Serbia lo seguiranno. Si riapriranno vecchie ferite, soprattutto se vedremo Mladic negare il genocidio''.
Azra lavora ogni giorno alla 'Casa del sorriso' di Srebrenica. il suo obiettivo e quello del Cesvi, organizzazione che opera per la solidarietà mondiale, è favorire il dialogo tra i diversi gruppi etnici, attraverso il coinvolgimento di bambini e adolescenti in attivita' di natura educativa. Il Centro sta diventando un punto di riferimento per bambini e ragazzi di Srebrenica, che trovano un ambiente accogliente e a loro misura, all'interno del quale studiare, giocare, trovare l'appoggio di educatori professionisti. Un sorriso dopo aver visto l'inferno.
Per questo, ripete la donna, ''l'arresto di Mladic è stato comunque un sollievo: almeno lo sappiamo in galera e forse potrà esserci giustizia. Ci sono stati 200mila morti durante il periodo della guerra, le ferite sono troppo profonde. Quando lo vedremo alla sbarra sara' il momento per dire che si puo' iniziare di nuovo, cercando di ricostruire i rapporti umani spezzati durante il conflitto''.
''Oggi (26 maggio 2011)- racconta la donna - le persone erano scettiche alla notizia dell'arresto di Mladic. Si pensava fosse stato un altro tentativo di catturarlo andato a vuoto. Poi, quando in tv è apparso Boris Tadic (il presidente serbo, ndr), a Srebrenica la gente ha tirato un sospiro di sollievo. E' giusto che lo si porti in tribunale, la conferma del suo arresto è stata una liberazione''.
''La mia gente lotta per la sopravvivenza - rimarca Azra Ibrahimovic - c'è tanta povertà. Ma per le famiglie che hanno perso i loro cari, anche questa è una vittoria. Perché il fuggitivo ora è dietro le sbarre''.
Azra ne ha viste tante. E non si fa illusioni. ''Sono una persona realista e so che non potrei mai incontrarlo. Se potessi vederlo solo per pochi istanti, guarderei Mladic negli occhi. E basta. A uno così - conclude - non si può rivolgere neanche la parola''.

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