Lista aquilone Elezioni Comunali 6/7 giugno 2009 - Elezioni Comunali 25 maggio 2014
I punti del programma sul territorio
Marmirolo: dibattito su territori, sviluppo e benessere
Mauro Bonizzi candidato consigliere Alessandro Pastacci candidato Presidente
MARMIROLO - Piazza Roma, Teatro Comunale. La lista Comunità e Territori ha fatto le cose in grande per confrontarsi – in un dibattito pubblico sul tema “Le Comunità e i Territori, luoghi sia di sviluppo e benessere, sia di riscatto civile, morale, amministrativo” – con i cittadini del grande comune non distante da Mantova.
Di fronte a un folto pubblico a fare gli onori di casa è stato Mauro Bonizzi, candidato consigliere nel collegio Marmirolo - Roverbella, presenti all'incontro Maurizio Fontanili Presidente uscente e Giampietro Barai candidato nel collegio di Porto Mantovano Tra i numerosi temi affrontati, la tappa di Marmirolo è stata l’occasione per affermare con forza il valore del 25 aprile appena trascorso: “Colgo l’occasione – ha detto Alessandro Pastacci, durante il suo intervento – per ribadire il valore del 25 aprile. L’Italia deve tornare a unirsi intorno a valori condivisi. Avere vertici istituzionali che si eclissano durante il 25 aprile o che abbassano lo sguardo quando suona l’inno italiano è mortificante. Io credo che intorno a questi valori, al contrario, ci debba essere condivisione e partecipazione, a partire dalle istituzioni.”
Di fronte a un folto pubblico a fare gli onori di casa è stato Mauro Bonizzi, candidato consigliere nel collegio Marmirolo - Roverbella, presenti all'incontro Maurizio Fontanili Presidente uscente e Giampietro Barai candidato nel collegio di Porto Mantovano Tra i numerosi temi affrontati, la tappa di Marmirolo è stata l’occasione per affermare con forza il valore del 25 aprile appena trascorso: “Colgo l’occasione – ha detto Alessandro Pastacci, durante il suo intervento – per ribadire il valore del 25 aprile. L’Italia deve tornare a unirsi intorno a valori condivisi. Avere vertici istituzionali che si eclissano durante il 25 aprile o che abbassano lo sguardo quando suona l’inno italiano è mortificante. Io credo che intorno a questi valori, al contrario, ci debba essere condivisione e partecipazione, a partire dalle istituzioni.”
Da Pastacci il civico a Fava il leghista duello all'ultimo voto
La sfida per la presidenza della Provincia, a meno di improvvisi e in questo momento non previsti terzi incomodi, sarà tra Alessandro Pastacci e Gianni Fava. Centrosinistra e centrodestra hanno scelto loro due, un uomo senza tessere di partito e un altro "targatissimo" tanto da essere deputato della Lega Nord, per quella che si preannuncia come una battaglia all'ultimo voto. Decisiva per le sorti politiche del territorio per i prossimi anni. Da una parte, Pastacci cercherà di difendere il centrosinistra a Palazzo di Bagno per garantirgli ancora la guida dell'ente; dall'altra, Fava punterà a completare l'enplein dopo la presa del Comune capoluogo da parte di Pdl, Lega Nord e civica Benedini dopo 65 anni di dominio incontrastato del centrosinistra. Guarda caso, per l'operazione Provincia l'esponente dei Lumbard punta sulla stessa coalizione che ha sbancato via Roma. Più la lista dei Popolari di Italia domani, i «Responsabili» del Parlamento, aggiuntasi all'ultimo momento. La sfida tra i due è cominciata circa un mese fa e finora si è giocata attraverso i mega poster con i loro volti rassicuranti che tappezzavano la città e i paesi, oppure sui giornali e tv a suon di stilettate dialettiche. Da oggi si fa sul serio, con obiettivo 16 maggio. E se al primo turno il duello non sarà risolto, resterà, due settimane dopo, il ballottaggio. Pastacci può contare su cinque liste, quelle di Pd, Idv, Pensionati, Sinistra ecologia e libertà, Comunità e territori. Quest'ultima è la cosiddetta lista «del presidente»: la civica che timbra la provenienza del candidato del centrosinistra, sindaco di Quistello per dieci anni (e prima assessore per cinque) a capo di un gruppo eterogeneo che governa dal 1993 dopo aver mandato all'opposizione sia i partiti del centrosinistra che quelli del centrodestra. Per il Pd (che alle regionali dello scorso anno è riusciuto ad evitare per un soffio il sorpasso del Pdl) Pastacci rappresenta un'inversione di rotta rispetto alla tradizione. Solo le urne diranno se la scelta è stata giusta o se è stato un azzardo. Fava, invece, è l'espressione più convinta di un partito, la Lega, di cui va fiero considerandola diversa dagli altri e, per questo, pronta a prendersi le proprie responsabilità. Questa volta, nel delicato equilibrio tra le varie componenti del centrodestra, la candidatura in Provincia è toccata al Carroccio dopo che per il Comune il Pdl aveva schierato Sodano. E la Lega si è proposta con il suo massimo rappresentante in loco, il deputato che è stato anche sindaco di Pomponesco ed è capogruppo uscente in Provincia. Esperienza contro esperienza pur in soggetti entrambi giovani: Pastacci, a dispetto dei capelli candidi, ha 37 anni, Fava 43. Il look per entrambi è improntato al classico-sportivo dove, però, la cravatta, come segno distintivo, non manca quasi mai. Le assonanze tra i due personaggi si fermano qui. Diversi anche dal punto di vista professionale: il primo è un consulente finanziario, il secondo un imprenditore nel settore dei servizi ambientali. Per non parlare di come imposteranno la Provincia in caso di vittoria. E allora, si voti.
Fava, il leghista dalle mille poltrone
Pochi conoscono questo onorevole del Carroccio: ma partendo da Viadana è diventato uno dei più grandi collezionisti di cariche pubbliche in Italia. Con molti interessi nelle discariche e qualche vicenda imbarazzante
Parlamentare,consigliere, presidente, azionista. Ecco chi è giovanni Fava, ora in corsa anche per la Provincia di Mantova
Il leghista Giovanni Fava gioca d'anticipo: "Mi sono dimesso oggi dalla Commissione bicamerale sul ciclo dei rifiuti", annuncia al telefono l'11 febbraio. Una scelta importante, per un politico che gli avversari hanno ribattezzato l'Onnivoro. "Mi spiace rinunciare", ammette. Anche se i compagni del Carroccio lo consolano: "Fava è un perfetto esempio di serietà e sacrificio". Ciò non toglie che questo quarantaduenne nato a Viadana, in provincia di Mantova, abbia collezionato nel tempo un variegato stock di poltrone: "Da quella porpora di deputato a quella di neo presidente della Commissione anti-pirateria", elenca l'opposizione. E ancora: "Dalla poltroncina di consigliere provinciale a Mantova alla seggiola da consigliere comunale nella vicina Sabbioneta ("Sempre all'opposizione e rinunciando allo stipendio", precisa Fava)". Fino all'incarico nella Commissione rifiuti: che è verissimo, l'onorevole ha appena abbandonato. Ma lanciandosi, in parallelo, verso una nuova sfida: "Sono disponibile", informa, "a competere per la presidenza della Provincia mantovana". E non è il solito antipasto di campagna elettorale, commenta il centrosinistra, "bensì la riprova della bulimia padana".
Attacchi di parte, chiaro. Ma anche segnali di un'insofferenza che arriva da lontano: a volte per questioni serie, anzi serissime, altre volte per inciampi inspiegabili. "Nella prima categoria", dicono alla Commissione rifiuti, "rientra un capitolo legato all'ex boss di 'ndrangheta Francesco Fonti". Storia presto riassunta: sul finire del 2009, gli italiani si appassionano alle rivelazioni di un pentito, presunto affondatore in Calabria di navi con rifiuti radioattivi. "Fonti era allarmato per la mancanza assoluta di protezione, per il rischio di una vendetta". E Fava com'è intervenuto? "Raccontando alla stampa che il pentito era nascosto nella provincia di Mantova". Episodio tanto infelice da infastidirlo ancora: "Non ho mai indicato dove abitasse quel pentito", sostiene: "è stato invece un parlamentare del Pd...". Ma poi, davanti all'evidenza, aggiunge che non sa perché l'abbia svelato. Letteralmente: "Non c'era una ragione precisa".
Il dubbio, sparso anche nel centrodestra, è che l'eclettico Giovanni Fava adori l'interventismo. Sempre: anche a costo di uscirne con le ginocchia sbucciate. Come quando, la scorsa estate, ha accusato il sindaco di Viadana, Marco Aroldi, di aver costretto con un'ordinanza i vigili a presenziare al suo matrimonio, pretendendo per giunta la chiusura delle strade limitrofe alla chiesa. "Versione smentita dagli atti", giura Aroldi (che per tre volte ha allontanato Fava dal Consiglio, causa intemperanze), "ma comunque sufficiente a guastarmi il viaggio di nozze". Una reazione simile, per certi versi, a quella avuta dal Pd Giovanni Pavesi, ex primo cittadino di Viadana e adesso consigliere regionale, con cui Fava è stato poco carino: "Lo ha definito, testuale, "prossimo papabile di esposti in arrivo, già allo stato attuale oggetto di indagini di varia natura"", ricordano i colleghi di partito. Da qui il decollo di due cause: una civile e l'altra penale. Entrambe finite con lo stesso verdetto: "Colpevole".
Vero è, brontola il Carroccio, che chi non fa non sbaglia. E Fava, in effetti, è un politico attivo. Per esempio, da componente della Commissione rifiuti, ha illustrato un'ottima relazione sugli intrecci in Sicilia tra legalità e malavita: "Abbiamo un grosso problema", ha dichiarato in aula l'ultimo 6 ottobre, "nel rapporto tra pubblica amministrazione e società di gestione dei servizi, che molto spesso sono tutt'uno". Il guaio, ha aggiunto, è la gestione di queste aziende "con sistemi di appalti e incarichi non sempre perfettamente trasparenti". Il che è condivisibile, ovviamente. Ma va affiancato, risalendo dall'estremo Sud a Mantova, ad altre parole, pronunciate invece dal presidente provinciale Pd Maurizio Fontanili. Il quale ha così rimbalzato una sfuriata di Fava sulla variante del piano cave: "In quante società", gli ha chiesto, "tu sei o sei stato azionista, amministratore, presidente, consigliere, che avevano nello statuto per obiettivo sociale rifiuti, lavorazione di rifiuti o escavazioni?".
Il dubbio, sparso anche nel centrodestra, è che l'eclettico Giovanni Fava adori l'interventismo. Sempre: anche a costo di uscirne con le ginocchia sbucciate. Come quando, la scorsa estate, ha accusato il sindaco di Viadana, Marco Aroldi, di aver costretto con un'ordinanza i vigili a presenziare al suo matrimonio, pretendendo per giunta la chiusura delle strade limitrofe alla chiesa. "Versione smentita dagli atti", giura Aroldi (che per tre volte ha allontanato Fava dal Consiglio, causa intemperanze), "ma comunque sufficiente a guastarmi il viaggio di nozze". Una reazione simile, per certi versi, a quella avuta dal Pd Giovanni Pavesi, ex primo cittadino di Viadana e adesso consigliere regionale, con cui Fava è stato poco carino: "Lo ha definito, testuale, "prossimo papabile di esposti in arrivo, già allo stato attuale oggetto di indagini di varia natura"", ricordano i colleghi di partito. Da qui il decollo di due cause: una civile e l'altra penale. Entrambe finite con lo stesso verdetto: "Colpevole".
Vero è, brontola il Carroccio, che chi non fa non sbaglia. E Fava, in effetti, è un politico attivo. Per esempio, da componente della Commissione rifiuti, ha illustrato un'ottima relazione sugli intrecci in Sicilia tra legalità e malavita: "Abbiamo un grosso problema", ha dichiarato in aula l'ultimo 6 ottobre, "nel rapporto tra pubblica amministrazione e società di gestione dei servizi, che molto spesso sono tutt'uno". Il guaio, ha aggiunto, è la gestione di queste aziende "con sistemi di appalti e incarichi non sempre perfettamente trasparenti". Il che è condivisibile, ovviamente. Ma va affiancato, risalendo dall'estremo Sud a Mantova, ad altre parole, pronunciate invece dal presidente provinciale Pd Maurizio Fontanili. Il quale ha così rimbalzato una sfuriata di Fava sulla variante del piano cave: "In quante società", gli ha chiesto, "tu sei o sei stato azionista, amministratore, presidente, consigliere, che avevano nello statuto per obiettivo sociale rifiuti, lavorazione di rifiuti o escavazioni?".
Consiglio comunale 26/4/2011
Idv ha presentato la sua Lista
MANTOVA – Un sabato pomeriggio al salone Mantegnesco di Mantova, per la presentazione della lista dell’Italia Dei Valori, in corsa alle prossime provinciali. E’ stata un’occasione particolarmente piacevole, per un reciproco augurio e per confermare la qualità dell’impegno politico che tutti i convenuti intendono garantire: “Il tema della responsabilità di chi amministra – ha detto Alessandro Pastacci, durante il suo intervento – è un punto non derogabile e so di rivolgermi a una forza che ha messo al centro del suo impegno politico proprio questo aspetto. La responsabilità di cui si fa carico chi amministra il bene pubblico, si declina in vari modi: attenzione verso i problemi concreti, trasparenza nei rapporti, trasparenza nel proprio operato, partecipazione… Quest’ultimo aspetto, la partecipazione, si ottiene soltanto interpretando un ruolo attivo. Quando l’amministratore è capace di creare contatti costruttivi tra tutte le realtà di un territorio, allora si innescano meccanismi virtuosi, in alcuni casi anche sorprendenti.”
A Volta Mantovana, tra idee e soluzioni
VOLTA MANTOVANA – Alessandro Pastacci ha incontrato amministratori locali, politici e simpatizzanti della sezione del Partito Democratico di Volta Mantovana. Molti i temi affrontati durante i dibattiti che si sono sviluppati, in relazione soprattutto alle responsabilità in carico ad una amministrazione locale. Si è parlato, tra le altre cose, di associazionismo, turismo e lavoro. Tutti settori in grado, se adeguatamente stimolati, di offrire un grande impulso a tutto il tessuto sociale ed economico del territorio.
Incontro all’Unione Provinciale Artigiani
MANTOVA - Incontro assai significativo quello di venerdì mattina, presso la sede dell’Unione Artigiani di Mantova, tra il candidato alla presidenza della Provincia Alessandro Pastacci e le più alte cariche di Upa. E’ stata l’occasione, infatti, per sottoscrivere un documento accorato e condiviso, teso a superare di slancio vecchie e ormai obsolete procedure burocratiche; tanto invise agli artigiani, come alla piccola e media imprenditoria in generale.
Nel documento, titolato “La burocrazia soffoca gli artigiani”, tra le numerose altre rimostranze, si legge: “Gli artigiani lavorano oltre dieci ore al giorno ma fanno sempre più fatica a far quadrare i bilanci a fine mese. Scartoffie da compilare costano in termini di tempo e di portafogli…” E ancora: “Basta con la bulimia di leggi complesse e poco attinenti alle caratteristiche strutturali delle piccole imprese artigiane. Basta con procedimenti lunghi e in taluni casi senza certezza sul loro iter conclusivo…” A questa autentica richiesta di intervento immediato, politico e civile, si accompagna una petizione rivolta all’intera categoria e che Upa chiede con forza di votare in massa, al fine di sensibilizzare chi di dovere nei riguardi di un settore che rappresenta, a tutti gli effetti, il perno fondamentale intorno al quale ruota buona parte del tessuto economico del territorio mantovano.
Intanto, gli artigiani incassano la sottoscrizione del documento da parte Alessandro Pastacci: “L’istituzione Provincia – dice il candidato – può muovere leve efficaci per la semplificazione del settore artigiano. Ho alle spalle dieci anni di amministrazione locale, durante i quali ho imparato una cosa fondamentale: facendo rete, facendo sistema, cooperando, si possono affrontare ed eliminare molti problemi, compreso quello degli adempimenti burocratici. In caso di vittoria, sarà mia cura occuparmene col massimo impegno, utilizzando tutti i mezzi di cui l’amministrazione provinciale dispone e, ove possibile, individuandone di nuovi.”
I distretti produttivi dell'Alto Mantovano.(Incontro pubblico, 20 aprile)
Mercoledì 20 Aprile 2011 ore 21.00
Sala Civica, P.zza Matteotti di Castelgoffredo
Sala Civica, P.zza Matteotti di Castelgoffredo
Promuove l’incontro pubblico sul tema:
“I Distretti produttivi dell’Alto Mantovano.
Eccellenze territoriali da promuovere”
Presenta e presiede per la Lista “Comunità e Territori” - con Pastacci:
Claudio Pinelli, Candidato per il Collegio di Guidizzolo-Medole-Ceresara-Solferino-parte di Castiglione
Ore 21.30 Relatore
Prof. Marco Belfanti
Preside della Facoltà di Economia Università di Brescia
Candidato per i Collegi di Castelgoffredo e Castiglione
Prof. Marco Belfanti
Preside della Facoltà di Economia Università di Brescia
Candidato per i Collegi di Castelgoffredo e Castiglione
La voce di Asola e del suo Territorio
Luisa Genevini, Candidato per il Collegio di Asola-Canneto-Casalromano-Mariana
Luisa Genevini, Candidato per il Collegio di Asola-Canneto-Casalromano-Mariana
La voce di Asola e del suo Territorio
Luisa Genevini, Candidato per il Collegio di Asola-Canneto-Casalromano-Mariana
Ore 22.15 intervento di
Alessandro Pastacci
Candidato Presidente della Provincia di Mantova
Luisa Genevini, Candidato per il Collegio di Asola-Canneto-Casalromano-Mariana
Ore 22.15 intervento di
Alessandro Pastacci
Candidato Presidente della Provincia di Mantova
PRESENTAZIONE dei CANDIDATI della LISTA "COMUNITA' e TERRITORI" – con PASTACCI
Venerdì 15 Aprile alle ore 15.45 in Piazza Mantegna, sul sagrato di Sant'Andrea,
verranno presentati ufficialmente i candidati della Lista "Comunità e Territori - con Pastacci".
All'evento sarà presente Alessandro Pastacci, candidato alla presidenza della Provincia di Mantova
MAURO BONIZZI CANDIDATO NEL COLLEGIO MARMIROLO-ROVERBELLA
Una lista con più donne che uomini e che annovera tra i candidati anche il preside di una facoltà universitaria (*). E’ quella di Comunità e territori, la civica da cui è partita la candidatura a presidente della Provincia di Alessandro Pastacci fatta propria, poi, da tutto il centrosinistra. Insegnanti, imprenditori, docenti universitari, impiegati, professionisti, gente impegnata nel volontariato. Una lista variegata, con persone senza tessere di partito ma con esperienza amministrativa: basti pensare che tra i candidati figurano due ex sindaci e tre consiglieri comunali in carica. E tutte donne, che superano i maschietti 12 a 11. Ad Asola correrà Luisa Genevini, insegnante di matematica. Nei collegi di Castel Goffredo e di Castiglione si punta su Marco Belfanti, proprio ieri eletto preside della facoltà di economia dell’università di Brescia. A Curtatone scende in campo Antonella Filippi Cominotti, impiegata comunale.
A Goito c’è Stefano Fiorini, dirigente d’azienda, a Gonzaga Roberta Reggiani Corradini, farmacista, a Guidizzolo l’imprenditore Claudio Pinelli. Nel collegio di Mantova 1 cerca voti Donatella Vernizzi, avvocato del lavoro; a Mantova 2 c’è Alberto Grandi, docente di economia all’università di Parma, a Mantova 3 Roberto Pedroni, direttore della Casa del Sole. A Marcaria c’è Emma Pegoraro, educatrice professionale dell’associazione Arca, mentre a Ostiglia il direttore del Centro studi della stessa associazione, Valentina Mura. A Porto il candidato è Giampietro Barai, dirigente ospedaliero, mentre a Quistello Adriana Chiodarelli Ruberti, dirigente amministrativo d’azienda ed ex sindaco di San Giacomo delle Segnate. Nel collegio di Roncoferraro si punta su Nicoletta Bonifacci Giovanardi, impiegata statale e consigliere comunale a Villimpenta, mentre in quello di Roverbella su Mauro Bonizzi, informatore scientifico. Lucia Orlandelli Chiericati, impiegata e consigliere comunale a Commessaggio, è a Sabbioneta, Beatrice Bezzecchi, bancaria, a San Benedetto Po, Stefano Righi, architetto, a Sermide, Maria Luisa Melli, insegnante, a Suzzara, dove è consigliere comunale. A San Giorgio c’è Maria Regina Brun, insegnante, ex sindaco di Castel d’Ario ed esponente dell’associazione antimafia Libera, a Viadana Giorgio Penazzi, commercialista, a Virgilio Rinaldo Pizzi, bancario. Infine, a Volta correrà l’architetto Dino Nicolini. (Sa.Mor.)
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